Chi siamo
Nata con il nome di “Aurora” a fine Ottocento, la scuola “G. Parini”, sita nel cuore di “Porta Palazzo” è esempio di integrazione e conoscenza reciproca.
Costruita nel 1882 con lo stesso nome della Borgata su cui sorge, Aurora, è una delle prime scuole ad avere il privilegio di disporre di un edificio municipale appositamente realizzato e certamente la prima ad essere realizzata con una capacità di ben 45 aule.
Nei primi anni del Novecento l’Aurora diviene anche sede dei corsi preparatori della scuola serale di disegno, mentre sono in continuo aumento il numero degli alunni dei corsi diurni.
Nel 1911 avviene l’intitolazione della scuola a Giuseppe Parini (1729-1799, poeta, librettista e traduttore).
La scuola conserva traccia della prima guerra mondiale attraverso le targhe commemorative affisse fuori dalle aule.
Negli anni Venti la scuola è anche sede di corsi di avviamento al lavoro, nello specifico di tipo industriale dove gli alunni, oltre a lavorare il legno e i metalli si esercitavano nella lavorazione del ferro battuto.
Durante la II Guerra Mondiale l'isolato compreso fra le vie Aosta, Chivasso, corso Brescia e corso Giulio Cesare fu pesantemente colpito dalle incursioni dell'estate 1943, in particolare verso via Aosta, con numerosi fabbricati, adibiti a civile abitazione e magazzini, totalmente distrutti. Il bombardamento del 13 luglio 1943 distrugge 6 aule e ne danneggia altre 23, mentre le palestre vengono sinistrate da bombe incendiarie.
Gli anni a partire dal secondo dopoguerra ad oggi vedono la Parini vivere appieno i cambiamenti della città, con la forte immigrazione prima dal sud e più recentemente dai paesi esteri.
Se a metà degli anni Sessanta vi erano corsi popolari per l’insegnamento di italiano agli adulti, ora è sede di un C.P.I.A. per la formazione e l’istruzione in età adulta, con circa mille iscritti stranieri all’anno.
Il numero di alunni stranieri alla scuola primaria attualmente supera il 70%.
(Tratto liberamente da: http://www.museotorino.it/view/s/7f52d17e2fc44b7888de19c7b556d4c2)
Dalla seconda metà degli anni ‘80 il continuo aumento del numero di stranieri presenti a Torino ha posto in primo piano la necessità di rispondere ai loro bisogni linguistici ai fini dell’inserimento socio-culturale.
Dall'anno scolastico 1988/89 presso la scuola elementare statale “Giuseppe Parini” di Torino, il Provveditorato agli Studi ha istituito corsi di alfabetizzazione e di “Scuola Media - 150 ore” per adulti extracomunitari.
Presso questa scuola è stata concentrata l’utenza del Comune di Torino e di alcuni comuni limitrofi che, indirizzata dall’Ufficio Stranieri del Comune, dalle Organizzazioni Sindacali e dalle associazioni volontarie, manifestava l’esigenza di apprendere la lingua italiana.
Il bacino di utenza coinvolge in particolare le zone centrali della città e l’ex quartiere 7 della circoscrizione 7 (Porta Palazzo, Vanchiglia, Vanchiglietta, Aurora e Valdocco) che, ancora oggi, risulta quello a maggior densità di stranieri residenti.
Le circolari istitutive dei corsi di alfabetizzazione e di “Scuola Media 150 ore” hanno fornito la base giuridica per organizzare e rispondere a questa nuova e particolare esigenza culturale. In particolare il progetto di sperimentazione ex art. 3 DPR 419/74 “Progetto di alfabetizzazione e formazione linguistico culturale per stranieri adulti extracomunitari”, concordato con il Provveditorato agli Studi, le Organizzazioni Sindacali e l’Ufficio Stranieri, ha previsto l’apertura di specifici corsi dislocati presso l’unica sede della scuola ”Parini”.
Ciò ha permesso:
l’elaborazione collettiva di una metodologia;
l’offerta di una pluralità di classi di livello distribuite su quattro fasce orarie;
la progettazione dei percorsi formativi legati ai reali livelli di competenza linguistica e strumentale;
la costituzione di uno dei pochi centri interculturali d’accoglienza e di orientamento sociale;
In attesa degli annunciati disegni di legge sull’equipollenza dei titoli di studio stranieri, la scuola “Parini” ha inoltre offerto la possibilità ai corsisti di accedere, dopo avere ottenuto il titolo della scuola dell’obbligo, ai successivi gradi dell'istruzione, in particolare ai corsi di formazione professionale.
A Torino, grazie all’impegno dei singoli e delle istituzioni, si può affermare che si è dato corpo e sostanza alla Legge 28 febbraio 1990, n. 39, per quanto concerne il diritto allo studio.
La costituzione del centro “Parini” e la professionalità acquisita in anni di lavoro con gli adulti ha quindi permesso ai docenti la progettazione di percorsi formativi in lingua e cultura italiana e, a tutti gli operatori del settore scolastico, di avere un punto di riferimento e confronto: singoli e delegazioni provenienti da molte regioni hanno usufruito del materiale didattico e delle informazioni raccolti e prodotti nei corsi.
Si sono inoltre consolidati intensi rapporti con gli enti del territorio circostante, anche attraverso l’istituzione del cosiddetto “Tavolo Territoriale” (con UPM, SERMIG, ASAI, etc.). Tali rapporti sono sempre stati finalizzati alla condivisione e alla presa in carico dei singoli progetti di integrazione socio-linguistica dei corsisti, anche minorenni.
In quella che oggi prende il nome di CPIA 2 - Sede 2 operano da sempre insegnanti alfabetizzatori e insegnanti di scuola secondaria inferiore. Per alcuni anni, inoltre, è stata distaccata sul progetto minori un’insegnante comunale.
I corsi sono distribuiti su più fasce orarie: mattino, primo e secondo pomeriggio e sera. La frequenza giornaliera degli studenti è fissata in due/tre ore. Le lezioni si svolgono abitualmente dal lunedì al giovedì.
I corsi sono organizzati per gruppi di livello omogeneo. I livelli vengono determinati sulla base di un colloquio individuale e di un test scritto, volti a individuare una pluralità di componenti: le competenze comunicative e strumentali in L2, i dati di base relativi alla scolarità pregressa nel paese di origine ed una serie di dati di tipo socio-linguistico necessari per meglio definire l’offerta formativa e il livello d’ingresso (età, eventuale frequenza ad altri corsi di lingua o professionali, lingua madre e altre lingue conosciute, potenziali capacità di apprendimento, quantità e qualità di tempo da dedicare allo studio, quantità e qualità di esposizione alla lingua ospite, grado di padronanza delle abilità logico-matematiche, etc.).
Dovuto in parte alla tipologia dominante dei corsisti, e in parte alla forte presenza di alfabetizzatori tra i docenti della sede, grande e particolare attenzione è sempre stata prestata alla fascia cosiddetta della “bassa scolarità”, cioè il gruppo di corsisti che vanno dagli analfabeti totali in lingua madre a coloro che nel paese d’origine hanno frequentato pochi anni di scuola.
Oggetto di specifiche attività formative e didattiche ed attenzioni organizzative è, ogni anno, anche un consistente numero di minorenni (16-18 anni) iscritti e frequentanti, in accordo con famiglie, comunità di accoglienza o assistenti sociali.
Il percorso formativo è comunque unitario e sequenziale tra i due ordini di scuola e prevede un monitoraggio costante con verifiche in itinere. La struttura è articolata in modo tale da consentire un percorso scolastico individuale legato ai progressi di acquisizione della lingua ospite attraverso passaggi da una classe di livello ad un’altra; oppure, per seguire le mutate condizioni di lavoro, attraverso la scelta di fasce orarie differenti pur continuando a frequentare la medesima classe di livello.
Oltre che attraverso l’organizzazione per classi, l’attività didattica è stata svolta anche per mezzo di: laboratori trasversali, con attività indirizzate ad un gruppo ristretto e mirato di studenti (fonetica, lettura, studi monografici, redazione del giornale etc.);
offerte collettive rivolte all’intera utenza (incontri con esperti su argomenti di interesse generale, programmi culturali quali film, mostre, iniziative per la conoscenza del territorio e per la fruizione dei servizi, etc.);
progetti ed accordi specifici (Petrarca, PON, Provaci ancora Sam!, MIC, etc.) rivolti a diversi tipi di utenza.
Nel corso degli anni, per favorire la socializzazione fra i corsisti e dotarsi nel contempo di strumenti per la diffusione all’esterno della scuola delle problematiche affrontate, sono stati costituiti nell‘ambito delle attività trasversali, un comitato di redazione ed un laboratorio video di documentazione. Il comitato di redazione, formato da studenti e docenti, ha pubblicato per molti anni il giornale "CHIAROSCURO", in distribuzione a richiesta. Il giornalino è stato prodotto fino all’anno dell’istituzione dei C.P.I.A., ma si prevede di riprendere questo tipo di esperienza, magari anche in formato digitale, in quanto elemento di partecipazione attiva e democratica dell’utenza alla vita della comunità.
Sulla base del percorso effettuato, sono stati rilasciati:
attestati di iscrizione e frequenza
attestati linguistici A1 e A2 del QCER
diplomi Conclusivi del Primo Ciclo di Istruzione
Nel corso degli anni la normativa relativa all’Educazione degli Adulti è mutata con l’istituzione dei CTP (O.M. 455/1997) prima e dei CPIA (Circolare Ministeriale 36 del 10 aprile 2014) dopo. Tali variazioni hanno determinato di volta in volta dei cambiamenti di assetto che però si sono voluti sempre conciliare con l’approccio originario, ritenuto da moltissimi valido per molteplici aspetti.
Il modello “Parini” ha sempre perseguito il primario obiettivo di offrire esempi concreti di socializzazione e integrazione, superando egoismi e particolarismi socio-culturali.
(Tratto in parte dai “Quaderni della Giunta Regionale del Piemonte n° 2/1990)