Chi siamo
L’attuale sede 3 del CPIA 2 si chiamava CTP Giulio perché dall’anno 2000 faceva parte della Scuola “C.I. Giulio”, un Istituto di Istruzione Superiore che ha sede nel quartiere storico di San Salvario.
A differenza di altri quartieri dove, in scuole elementari e medie, già dagli anni ’80, si tenevano corsi per adulti e in cui i CTP nascevano come evoluzione da esperienze precedenti in risposta a nuove esigenze e soprattutto alla nuova utenza, nel quartiere San Salvario non c’erano esperienze consolidate.
Nacque così l’iniziativa, sicuramente innovativa, di una scuola superiore che fosse anche sede di tre diversi indirizzi serali, disponibile ad assumersi questa responsabilità, trasferendo il CTP del quartiere Centro presso la sede di via Bidone. Un nostro collega di quegli anni, purtroppo scomparso prematuramente, faceva notare : “...come fosse un po’ anacronistico ospitare questi corsi nelle scuole dei bambini in quanto non vi erano punti di raccordo o condivisione di esperienze. Talvolta si creavano problemi logistici con utenze così diverse ... la necessità di introdurvi corsi serali, la sorveglianza... Il rapporto con la scuola superiore è ora vissuto dagli operatori del CTP in termini di continuità e condivisione ... si sono moltiplicati progetti di raccordo e iniziative comuni...”.
Le parole d’ordine degli anni di fondazione del CTP Giulio erano (citando ancora il collega): “rientro in formazione, rimotivazione, personalizzazione dei percorsi” e l’utenza di riferimento: non solo le cosiddette fasce deboli di adulti ma “un insieme molto più variegato di persone anche occupate e con una scolarità media”.
Il CTP nacque con un organico di otto docenti, un applicato di segreteria e un collaboratore: la scuola offriva numerosi corsi L2, cinque percorsi di scuola media, corsi di inglese e informatica. Le attività avvenivano già allora in diverse fasce orarie, al mattino, preserale e serale.
La vita del CTP Giulio è durata 15 anni scolastici. Le attività portanti sono rimaste quelle della fondazione, mentre si è modificata la composizione dell’utenza. Infatti, è cresciuta la domanda di corsi di alfabetizzazione L2, differenziata per grado di conoscenza e anche per le diverse condizioni degli interessati: nei primi tempi abbiamo avuto tra i nostri studenti soprattutto migranti cosiddetti economici, poi anche i loro congiunti, negli anni successivi al 2010 sono comparsi i richiedenti asilo e, ancora più di recente, abbiamo iscritto una quota importante di studenti universitari presenti a Torino per pochi anni ma fortemente interessati non solo a capire meglio le lezioni dei loro corsi, ma anche a dialogare con i loro vicini di casa e di tempo libero.
Molte di queste vicende sono comuni a tutti i CTP. Al CTP Giulio, in 15 anni di attività, è accaduto anche qualcosa che a noi pare speciale.
Essere in una scuola superiore Scegliendo fra le molte vicende, richiamiamo l’esperienza dei corsi Polis. Si tratta di un percorso che ha portato molti adulti ad ottenere un diploma superiore, rientrando in istruzione dopo aver lasciato la scuola per svariate ragioni, a volte facendo seguito ad un diploma di terza media al CTP. Il percorso valorizzava le esperienze acquisite con il lavoro, soprattutto attraverso la collaborazione con la Formazione Professionale: i docenti CTP fornivano il loro contributo nelle materie di cultura generale e i docenti dell’istituto e della Formazione Professionale preparavano nelle materie di indirizzo e professionalizzanti. Naturalmente anche altri CTP hanno vissuto questa stagione ma l’integrazione CTP – Superiori è stato un tratto specifico dell’Istituto Giulio, una specificità forse non più sufficientemente valorizzata dopo la fine dei percorsi Polis.
Un’altra esperienza specifica al Giulio è stata il coinvolgimento dei giovani studenti, nella forma di brevi stage come guide o steward, in alcune iniziative del CTP.
Collaborazione con la Circoscrizione 8 Per i CTP il rapporto con il territorio di riferimento è sempre stato un fattore caratterizzante. Nel caso del CTP Giulio questo è avvenuto in modo particolare attraverso la partecipazione alla Consulta Scolastica, promossa dal Consiglio della Circoscrizione. Oltre ad essere un luogo di confronto con le altre scuole e le associazioni attive in campo culturale nel quartiere, attraverso la Consulta la Circoscrizione ogni anno cofinanzia progetti scolastici con uno specifico Bando. Questo finanziamento, anche se limitato, ha consentito al CTP, ad esempio, di tenere corsi (OffiCina) che si giovavano di docenti che hanno studiato il cinese dedicati a residenti cinesi di bassa media scolarità. Sempre con questa modalità sono stati organizzati seminari di educazione ambientale, in particolare in materia di rifiuti e riutilizzo delle materie prime ricuperate, frequentati da alcuni iscritti alle medie e comprendenti attività laboratoriali per i minori. La Circoscrizione 8 ha anche collaborato e patrocinato due mostre aperte al pubblico curate dal CTP: Sotto lo stesso cielo con l’associazione ANGI (Associazione Nuova Generazione Italo-Cinese) e Donne e Mafia con il gruppo donne dell'Associazione per la pace di Rivoli, con fotografie d’autore esposte sia al Giulio che nella Casa del quartiere.
L’esperienza con i rifugiati Nel 2010 si tenne una prima serie di corsi dedicati a persone giunte a Torino come richiedenti asilo. Le attività erano finanziate con i fondi dell’ampliamento dell’offerta formativa. Dopo questa prima esperienza positiva, il CTP offri la propria collaborazione al Servizio Sprar della Città di Torino, organizzando per tre anni corsi brevi dedicati. I contenuti principali erano naturalmente Italiano L2 ed elementi di Cittadinanza. Alcuni studenti, dopo il corso specifico, hanno proseguito l’esperienza nei corsi del CTP ottenendo il diploma di terza media e alcuni anche di scuola superiore.
Formazione docenti Il gruppo di lavoro del CTP Giulio ha utilizzato, fino che sono stati assegnati, gli appositi finanziamenti ministeriali per la formazione, organizzando autonomamente seminari di approfondimento sull’insegnamento L2 e sull’insegnamento agli analfabeti, coinvolgendo alcuni docenti universitari. Gli incontri si svolgevano il venerdì pomeriggio: sono state esperienze non soltanto utili a contenere il rischio, sempre presente, dell’autoreferenzialità dei docenti ma anche formative per la capacità di autorganizzazione che hanno richiesto.
Abbiamo raccontato qualcosa del passato. Sono già trascorsi quattro anni dalla formazione del CPIA2 e molti colleghi hanno iniziato a lavorare con noi dopo quella data. Cosa vorremmo che passasse alla nuova realtà della nostra esperienza?
Naturalmente ognuno di noi ha le proprie valutazioni e proposte. Ci accomuna però l’idea che la scuola sia un luogo speciale, dove si ascoltano le contraddizioni della realtà, ma dove è possibile anche impegnarsi per apprendere, al riparo dalla immediata necessità di garantire performance.
La protezione non manca: la crea il collettivo di chi opera a scuola, costruendo ogni anno un ambiente comunitario, appoggiandosi a contenuti culturali condivisi e mai arbitrari, sapendo verificare le competenze degli studenti e i nostri modi di operare.